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A SPASIMO DI SCHIANTI
Sardegna ‘43. Cronache della caduta
dai racconti di Anselmo Spiga e Giacomo Casti
scrittura scenica e regia Giacomo Casti
con Stefano Farris, Giulio Landis, Giovanni Battista Manca
musiche originali ed esecuzioni dal vivo Eduard Hiderbrandt, Michele Salis, Massimo Sciola
maschere di Stefano Farris e Raffaele Muscas
costumi di Alberta Ecca
Produzione Antas Teatro
“Tutti i governi, con una sfacciataggine sorprendente, hanno sempre affermato e affermano che i preparativi militari e le guerre stesse sono necessarie per mantenere la pace.”
L. Tolstoj
“I delitti di lesa-maestà commessi dai popoli sono rari in confronto ai delitti di leso-popolo commessi dalle maestà.”
P.V. Berthier
“Frana la terra a spasimo di schianti/ ogni luce s’abbuia” scriveva Marcello Serra, poeta e intellettuale cagliaritano, a proposito del 28 febbraio del 1943, uno dei giorni di guerra più nefasti che l’isola, e la città di Cagliari in particolare, ricordi.
1943: anno di lutti, di perdite, di morte, per il mondo e per il piccolo continente Sardegna; le storie che spasimano, in questo trittico, sono ambientate nella Sardegna meridionale, e si muovono a raggiera dal capoluogo - vero epicentro del dolore di un popolo - per raggiungere il contado, i più lontani villaggi minerari e poi farvi ritorno.
I protagonisti di queste storie sono dunque i sopravvissuti - prerogativa di chi può raccontare - persone comuni che da quelle esperienze sono state toccate, e che ognuna a suo modo, anche in base a vicende e temperamenti personali, hanno elaborato i fatti in maniera da poterli capire, da poterli spiegare. Trovare un senso nelle cose. Anche quando non c’è.
Bombardamenti, sfollamenti, massacri. Era questo il pane quotidiano di quei giorni. È questo il mondo che cerchiamo di evocare, con un operazione che non è di ricostruzione storica, che non si preoccupa dei vari realismi, ma tende piuttosto a proporre questioni di difficile soluzione, rese ancora più complicate e ambigue dal clima di guerra.
Proponiamo cadute. E modi di rialzarsi, mondi per rialzarsi, consapevoli che ognuno debba trovare i propri.
GALLERIA
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